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al testo di Giulia Bellucci
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Le campane risuonano a festa la natura è rinata, sui spogli rami, vessati dal gelido inverno, boccioli di verdi foglie e fiori profumati, nei brulli campi germogli di grano.
Venne un uomo, seminò nuove parole, più di lame sottili incisero i cuori oscurati, più delle spade timore hanno portato: perdono, fratellanza, purezza, verità, uguaglianza.
Quell'uomo è salito sulla Croce, deriso, tradito, oltraggiato, torturato, sulla fronte la corona di spine, anche il cielo dall'alto fu oscurato. Dopo secoli ancora risuona la voce.
Quanti uomini saliranno sulla croce, del loro sangue s'alimentano fiumi, piangeremo di tristezza e dolore lacrime che dissolte nel vento lasceranno solo tracce di fumo.
Suonano nell'aria campane di festa, per chi con la vita sconfisse la morte, privilegiato fu chi ha visto e creduto, ma più grande è il dono di chi remoto verso l'ignota meta con fede lo segue.
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